Nella serie Wonderland la fotografa inglese Kirsty Mitchell ci racconta una fiaba aperta e circolare che non ha inizio ne fine. Una favola che segue il filo della memoria dell’artista, e su cui ognuno può proiettare i suoi ricordi. Tra migliaia di fiori, sculture di carte che sembrano prendere vita, costumi sontuosi e boschi magici.
La serie Wonderland dall’anno scorso è diventata un libro che ha avuto un tale successo da essere arrivato alla sua seconda edizione. Un successo annunciato dalle generose donazioni che Kirsty Mitchell ha ricevuto online. Wonderland, infatti, è stato il progetto più finanziato nella storia di Kikstarter.
In queste splendide 74 immagini, Kirsty Mitchell ha fatto confluire l’esperienza maturata nel mondo del design e in quello della moda. Costruendo ogni costume ed ambientazione con precisione maniacale. A mano. Ogni fotografia ha richiesto la creazione di un set elaborato, con tanto di scenografia, impianto luci e persone. Proprio come per un film. La location, invece, è semplice: i boschi del Surrey, a pochi passi dalla casa dell’artista.
Il tempo che ha richiesto Wonderland, d’altra parte, non mente. Per scattare alcune tra queste foto sono stati necessari oltre 5 mesi di lavoro. In complesso il libro ha rubato sei anni e mezzo della vita di Kirsty Mitchell.
La storia di questa serie di immagini comincia nel 2008 quando la madre di Kirsty Mitchell muore prematuramente per un tumore al cervello. Kirsty, che le è molto legata, ha una crisi creativa. Che superera solo nel 2009, ripartendo dalle fiabe che la mamma le aveva raccontato. Ogni favola, condensata in un solo elaborato ritratto femminile, si intreccia con il ricordo della madre e con l’esperienza della perdita di Kirsty. Le fotografie parlano una lingua sognate, densa di simboli, emotivamente e visivamente carica. La realtà si dilata ed evapora, fino a cristallizzarsi nella poesia.
Wonderland è disponibile in un’edizione normale e due limitate. Si compone di 486 pagine e pesa 5 chili. E’ stato stampato in Italia dove ha sede la miglior manifattura di libri del mondo. E’ dedicato alla madre di Kristy Mitchell.