Realizzata nel cuore del parco di Château la Coste, in mezzo ai pini marittimi e ai vigneti, “Ruyi Path” è un opera a cavallo tra installazione e architettura, firmata Ai Weiwei. Un sentiero in pietra che è quasi una scultura. Beneaugurante, per giunta.
E’ un periodo di intenso lavoro per Ai Weiwei. Ad appena una settimana di distanza dall’annuncio delle oltre 100 installazioni che disseminerà per New York il prossimo autunno (“Good fencens make good neighbors”), l’artista cinese inaugura una nuova opera permanente, in Francia, nell’azienda vitivinicola provenzale di Château la Coste. Si tratta di un sentiero in pietra molto tridimensionale per la conformazione del terreno. Tanto che si potrebbe dire che Mr Ai abbia già cominciato ad allenarsi a costruire muri e recinzioni varie in previsione dell’appuntamento statunitense. Ma si tratterebbe di un errore.
Infatti, “Ruyi Path” ha richiesto due anni di lavoro ed è stato concepita nel 2015 appena prima che le autorità cinesi restituissero ad Ai Weiwei il passaporto che gli avevano revocato già durante la detenzione. E, più che soffermarsi sui temi dell’attualità, è carica di riferimenti all’antica cultura del paese d’origine dell’artista.
A cominciare dal nome e dalla forma dell’installazione permanente che fa riferimento al ruyi (cioè ad uno scettro cerimoniale usato nel buddismo cinese e come talismano) simbolo di potere e buona fortuna.
Per questa volta niente migranti insomma, anche se per l’opera, sono stati usate pietre recuperate dal progetto di ristrutturazione che ha coinvolto il porto di Marsiglia. E gli organizzatori del progetto non hanno rinunciato a dichiarare: “Ruyi Path ha ridato una nuova vita a queste pietre, calpestate da tante persone al loro arrivo in Europa”.
A corredo dell’installazione permanente, Ai Weiwei ha presentato la mostra “Mountains and seas” (montagne e mari) che intende dare un significato più ampio al suo lavoro oltre a contestualizzarlo. L’esposizione, che si inaugurerà il 7 aprile (fino al 17 gugno), è composta da opere realizzate con la tecnica che tradizionalmente si usa per costruire gli aquiloni e attinge a piene mani tanto alla mitologia cinese quanto alla storia personale dell’artista.
“Mountains and seas” sarà allestita nel Centro d’Arte di Château la Coste.
Il castello, infatti, oltre a possedere 500 acri di vigneto biodinamico ha un centro d’arte e un parco in cui sono installate 30 importanti opere d’arte contemporanea. Recentemente hanno anche aperto Villa La Coste, un hotel con un ristorante diretto del cuoco francese Gérald Passédat. L’intero complesso si trova tra Aix-en-Provence e il Parco nazionale del Luberon. (via Designboom)