L’artista di Brooklyn Kip Omolade ha trovato un modo personale di fare pittura. In ogni quadro riesce a far pensare contemporaneamente a New York, agli anni ‘70 e alla cultura afro-americana. Con un gusto scenografico, immediato ed evocativo.
Kip Omalade crea grandi dipinti ad olio, rigorosamente iperrealisti (Iperrealismo), che rappresentano maschere cromate su fondi monocromi dai colori vividi. La serie di tele si chiama “Diovadiova Chrome”.
Rosso-arancio intenso, giallo acido, verde lime, che si riflettono nei toni metallici dei volti. Ma non solo perché le maschere cromate specchiano e deformano ciò che hanno intorno, facendo entrare nella composizione altri colori, ombre e luci.
Il procedimento che Kip Omalade usa per “Diovadiova Chrome” è laborioso. Prima di tutto prende un calco del viso della modella, da questo rielabora una scultura in gesso che servirà per ottenere la versione definitiva in resina. A questo punto immerge la maschera più di una volta nel colore, finche non sembra fatta in metallo lucido e applica le ciglia finte. Solo allora si siede e comincia a ritrarre in modo minuzioso e paziente l’oggetto che ha creato.
“Questa tecnica garantisce un ritratto somigliante- scrive sul suo sito Omalade- Ed è importante dato che le opere rappresentano una maschera che serve da tramite tra il mondo spirituale e quello naturale”.
Kip Omalade si ispira alla Storia della scultura africana per esplorare aspetti dell’identità contemporanea come senso d’immortalità, concetto di bellezza e lusso. “I ritratti Diovadiova si legano storicamente all’antica e realistica Scultura africana come le Maschere d’avorio del Benin o la Testa di bronzo di Ife -spiega l’artista- I dipinti ad olio sono studi psicologici che indagano l’immortalità, le maschere universali che indossimo r le nozioni contemporanee di bellezza e lusso”.
Kip Omalade ha cominciato come street-artist per poi specializzarsi. Il nome della serie nasce dalla fusione della parola italiana “Dio” insieme al termine “Diva.
Sull’account Intagram di Omalade si possono vedere altre tele dell’artista. (via Creator’s Project)