L’artista peruviana Ana Teresa Barboza, prima disegna poi ricama. Spesso si tratta di paesaggi, vedute della costa, onde che si infrangono sugli scogli. Tutto è riprodotto in modo iper-realista. Ma Ana Teresa Barboza non si limita a questo e continua a lavorare “fuori dal quadro”. Creando degli spettacolari arazzi 3D che raccolgono parte degli insegnamenti di Robert Raushemberg.
Gli arazzi di Ana Teresa Barboza sono straordinariamente dettagliati nella rappresentazione del soggetto ma non si limitano a questo. Infatti, il supporto che tende la tela da ricamare, ma anche il tessuto in eccesso, diventano parte dell’opera. Creano volumi e facendo virare le sue opere verso la terza dimensione.
L’artista poi lavora all’uncinetto o a maglia fili di dimensioni via via più grandi fuori dalla tela dell’arazzo. Per aumentare il volume e la tridimensionalità dell’opera. Ma anche per dare prova delle sue capacità artigianali.
Ana Teresa Barboza, insomma, usa di fatto il ricamo come fosse colore, dapprima applicato con cura con pennelli fini e poi sprimacciato direttamente sulla tela e fuori da essa. Come in alcune opere entrate nella Storia dell’Arte.