L’artista Chun Kwang Young che crea enormi sculture con migliaia di minuscoli pacchetti in carta di gelso

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Le sculture di carta dell’artista coreano Chun Kwang Young sono uno spettacolo difficile da dimenticare Sono grandi, complesse nella tessitura, ricordano le immagini della superficie lunare.
E soprattutto sono fatte da migliaia di minuscoli pacchetti triangolari. Di dimensioni e colori diversi, ma tutti rigorosamente in carta di gelso coreana.

Per Chun Kwang Young questi piccoli involti sono cellule che danno vita a un universo in cui gli opposti (ricchi e poveri, oriente e occidente, tradizione e modernità ecc.) lottano per la supremazia. Per ricomporsi alla fine nell’armonia.

Concretamente, invece, si tratta di triangoli di polistirolo, impacchettati uno ad uno, in carta tradizionale coreana. A volte l’artista per farli recupera pagine di varie pubblicazioni. Sono tutti colorati con sostanze naturali (ad esempio la terra gialla e il tè nero).

Dettaglio di“Aggregation 06-JN028” con “Aggregation 12-MY026,” 2012, photo © Arts Observer

Dettaglio di“Aggregation 06-JN028” con “Aggregation 12-MY026,” 2012, photo © Arts Observer

Assemblarli, infine, non è cosa da poco. Un lavoro minuzioso che nasce da un ricordo d’infanzia dell’artista, riemerso in un pomeriggio assolato: “La stanza era piena di calda luce solare proveniente dalla finestra - scrive nella biografia del suo sito, Chun Kwang Young -  Essendo stato malato di un brutto raffreddore, mi sono seduto in salotto e ho guardato il bicchiere d'acqua e un pacchetto di pillole che la mia cara moglie aveva portato per me. […] Improvvisamente, mi tornò in mente un vecchio ricordo.”
Ero un bambino malaticcio e mia madre mi portava da un medico del quartiere che praticava la medicina tradizionale cinese- continua- Non ho mai amato quel posto per il forte odore degli infusi e per la vista minacciosa degli aghi da agopuntura. Mentre il medico mi sentiva il polso, mia madre mi teneva la mano e io fissai gli occhi sul soffitto, sentendo il dottore che mormorava qualcosa tra se e se.  Ricordo che numerosi pacchetti di gelso erano appesi al soffitto, sulla carta di ognuno di essi era scritto il nome della medicina avvolta dentro. L'immagine dei vecchi ricordi della farmacia mi è rimasta in testa per un po '“.
Ho sempre avuto il desiderio di comunicare la mia arte attraverso un sentimento coreano e l'immagine di quei pacchetti di medicinali appesi al soffitto è diventata un nuovo tema della mia arte da quel memorabile pomeriggio”.

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Le sculture di carta di Chun Kwang Young (intitolate "Aggregations") dal 17 maggio al 13 agosto saranno in mostra alla Boghossian Foundation di Bruxelles. Ma si può sempre seguire il lavoro di questo poetico e laborioso artista su Facebook. (immagini via Artsobserver, Colossal)

Dettaglio di“Aggregation 12-AU042.” photo © Arts Observer

Dettaglio di“Aggregation 12-AU042.” photo © Arts Observer

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“Aggregation 12-AU042,” 2012photo © Arts Observer

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Dettaglio di “Aggregation 12-AU042.” photo © Arts Observer

Dettaglio di “Aggregation 12-AU042.” photo © Arts Observer

La nuova serie di sculture di Guy Laramée che intaglia i libri trasformandoli in paesaggi e architetture

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L’ artista canadese Guy Laramée (di cui ho già parlato qui) crea sculture di carta memorabili, intagliando e dipingendo i libri vintage. Di solito usa tomi corposi, con la copertina rigida, come bibbie ed enciclopedie.

I soggetti che affronta sono vari, a volte simbolici, sempre atemporali.
Ha una predilezione per i paesaggi visti dall’alto; soprattutto le montagne. Spesso fanno la loro comparsa antiche strutture architettoniche. Ma un punto resta fermo: nelle sue composizioni non ci sono mai figure umane.

La nuova serie di sculture che, Guy Laramée, ha recentemente presentato, evidenzia l’abilità crescente dell’artista nel riprodurre angoli di territorio, statue o edifici. Le scene scolpite a partire da uno o più libri, sono incredibilmente realistiche, riprodotte in modo minuzioso.

Le opere di Guy Laramée sono interamente fatte a mano dall’artista. Niente software che dicono ad una macchina cosa fare. Vengono modellate con una fresa, poi rifinite, dipinte con colori ad olio, inchiostri, pigmenti, pastello. Lo scultore applica anche adesivi e cera d’api, per consolidare le forme e lucidare alcune superfici.

I libri scolpiti di Guy Laramée sono nati da un’intuizione che l’artista ebbe negli anni ‘90 e adesso sono conservati in importanti collezioni pubbliche e private. Per vedere altre immagini delle sue opere più recenti si può dare un’occhiata al sito della JHB gallery o fare una full immersion nella produzione del canadese nel tempo sul sito internet di Laramée. (via Colossal)

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Le gigantesche sculture di carta stampata del professor David March che invadono i musei come le onde di uno Tsunami

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Le sculture dell’inglese David Mach sono senza dubbio fuori dell’ordinario. Pervase da quello humor sottile e implacabile, tipicamente british, sono fatte con i materiali più impensati: dalle riviste alle carte da gioco, dagli appendiabiti ai fiammiferi (a queste ultime ogni tanto dà fuoco). Ha usato anche le cartoline ma l’elenco non si ferma lì.

A volte sono effimere ma non sempre. Spesso sono enormi e solide anche se per crearle è bastata la carta.

Per questa capacità di esplorare, senza però mai cedere gli strumenti del mestiere (che dal ‘900 in avanti sono anche e soprattutto concettuali), David March di è guadagnato il ruolo di Professore d’Ispirazione e Scoperta all’University of Dundee (Scozia) ed altri importanti riconoscimenti. Per esempio, venne nominato per il prestigioso Turner Prize che non vinse mai, ma in compenso è diventato membro della Royal Accademy e professore di scultura alle Royal Accademy Schools. Ha persino un dottorato honoris causa in Legge.

A breve David Mach realizzerà un’importante installazione per gli ampi locali della Griffin Gallery (nella parte occidentale di Londra). L’opera richiederà l’uso di 30 tonnellate di giornali, che verranno disposti come enormi onde nelle sale della galleria. Simile ad altre sculture effimere create in passato per spazi espositivi e musei, la nuova installazione di Mach, sarà visionabile in fase di realizzazione.

La Griffin Gallery, infatti, aprirà al pubblico un paio di settimane prima dell’inaugurazione, per permettere a tutti di osservare il processo attraverso il quale l’artista arriva all’opera finita.

Per vedere altre immagini del lavoro di David March, oltre al sito internet c’è  il suo account Facebook. Ogni tanto pubblica anche un video su Vimeo. (via Creativeboom)

‘picasso’, 2007 by david mach scultura di fiammiferi parte della serie‘matchead’ (foto designboom)

‘picasso’, 2007 by david mach scultura di fiammiferi parte della serie‘matchead’ (foto designboom)

'Like a Virgin' (Ujazdwski Castle centre for Contemporary Art, Warsaw, 1993), scultura di riviste e oggettidi david mach

'Like a Virgin' (Ujazdwski Castle centre for Contemporary Art, Warsaw, 1993), scultura di riviste e oggettidi david mach

'layed back', collage di carte da gioco 2012 by david mach foto designboom

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Bangers n Mash (Gallery of Modern Art, Glasgow, 2002) installazione di riviste e automobili by david mach

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‘gandhi’, 2008 by david mach scultura di fiammiferi (foto designboom)

‘gandhi’, 2008 by david mach scultura di fiammiferi (foto designboom)

The Great Outdoors (Contemporary Arts Center, Cincinnati, 1998) scultura composta da riviste e oggetti vari by david mach

The Great Outdoors (Contemporary Arts Center, Cincinnati, 1998) scultura composta da riviste e oggetti vari by david mach

'love', collage di cartoline natalizie 2012 by david mach foto designboom

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Here to Stay (Tramway, Glasgow, 1990) scultura di carta by david mach

Here to Stay (Tramway, Glasgow, 1990) scultura di carta by david mach

‘golgotha’, 2011, scultura metallo e appendiabiti by david mach foto via designboom

‘golgotha’, 2011, scultura metallo e appendiabiti by david mach foto via designboom