I dipinti iperrealisti di Shen Shaomin che riproducono i capolavori del MoMa impacchettati nel pluriball e scocciati per benino

handle with care – MoMA no. 10, 2017olio su tela | 27 x 36 1/2 inches (68.6 x 92.7 cm)all images courtesy klein sun gallery, © shen shaomin

handle with care – MoMA no. 10, 2017
olio su tela | 27 x 36 1/2 inches (68.6 x 92.7 cm)
all images courtesy klein sun gallery, © shen shaomin

Le opere di Shen Shomin sembrano capolavori del passato avvolti nel pluriball ed assicurati all’imballaggio con qualche striscia di nastro adesivo. Invece sono dipinti iperrealisti in cui tutto è stato riprodotto a mano dall’artista cinese. Pluriball compreso ovviamente.

Questa serie di lavori di Shen Shaomin si intitola “MoMa”, perché adotta come soggetti i capolavori iconici conservati al Museum of Modern Art. Dall’Espressionismo Astratto al Surrealismo fino al Cubismo Shaomin inganna lo spettatore con la sua pittura accurata. Che per un artista concettuale come lui è un plus-valore e una garanzia di completezza.
“MoMa” è attualmente parte della mostra personale “Shen Shaomin: Keep Upright” alla Klein Sun Gallery di New York (fino al 29 di aprile).

Non è, comunque, la prima volta che al centro del suo lavoro ci sono opere d’avanguardia imballate a prescindere dalla collezione in cui sono conservate e dal movimento all’interno del quale videro la luce.

Classe 1956, Shen Shaomin vive tra Sydney in Australia e Beijing in Cina. E’ un artista concettuale che usa vari medium espressivi a seconda del risultato che intende ottenere. La sua opera è stata esposta nei musei del mondo. Solo nei primi mesi del 2017: al Jorge B. Vargas Museum, all’University of the Philippines e al Metro Manila sempre nelle Filippine.
Nelle serie in cui riproduce i capolavori imballati (come “MoMa”), Shaomin, mette l’accento sulla movimentazione dei capolavori, sottolineando contemporaneamente il branding che sta alla base delle grandi mostre e la mercificazione della Storia dell’Arte.

“Copiando i famosi dipinti della storia dell'arte acquisiti da importanti musei, l'artista fa una critica alle istituzioni - spiega il comunicato della Klein Sun Gallery- Cui egli contesta la conservazione dei classici, così come la promozione di opere d’arte che sono vere e proprie ‘celebrità’.’’

Shen Shaomin non ha un sito internet ma le gallerie che si occupano di lui si e ognuna ha una pagina dedicata alla sua biografia e mostra una selezione di sue opere (compresa la Klein Sun Gallery), per vedere altre immagini poi si può sempre seguirlo su Facebook. (via Designboom)

handle with care – MoMA no. 15, 2017olio su tela | 74 3/4 x 47 1/4 inches (190 x 120 cm)

handle with care – MoMA no. 15, 2017
olio su tela | 74 3/4 x 47 1/4 inches (190 x 120 cm)

handle with care – MoMA no. 20, 2017oil on canvas | 85 1/4 x 64 7/8 inches (216.5 x 164.8 cm)

handle with care – MoMA no. 20, 2017
oil on canvas | 85 1/4 x 64 7/8 inches (216.5 x 164.8 cm)

handle with care – MoMA no. 8, 2017oil on canvas | 28 7/8 x 24 inches (73.4 x 60.8 cm)

handle with care – MoMA no. 8, 2017
oil on canvas | 28 7/8 x 24 inches (73.4 x 60.8 cm)

handle with care – MoMA no. 4, 2017oil on canvas | 45 5/8 x 32 inches (116 x 81.4 cm)

handle with care – MoMA no. 4, 2017
oil on canvas | 45 5/8 x 32 inches (116 x 81.4 cm)

handle with care – MoMA no. 12, 2017oil on canvas | 75 5/8 x 59 5/8 inches (192.1 x 151.4 cm)

handle with care – MoMA no. 12, 2017
oil on canvas | 75 5/8 x 59 5/8 inches (192.1 x 151.4 cm)

handle with care – MoMA no. 19, 2016oil on canvas | 50 x 50 inches (127 x 127 cm)

handle with care – MoMA no. 19, 2016
oil on canvas | 50 x 50 inches (127 x 127 cm)

handle with care – MoMA no. 9, 2017oil on canvas | 23 3/4 x 36 3/8 inches (60.3 x 92.4 cm)

handle with care – MoMA no. 9, 2017
oil on canvas | 23 3/4 x 36 3/8 inches (60.3 x 92.4 cm)

La street-art di Rone che porta mega ritratti di giovani donne su edifici che stanno per essere abbattuti

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Il progetto, realizzato in una cartiera abbandonata di Melbourne dallo street-artist Rone, si intitola “The Alpha Project” e ha richiesto oltre 3 mesi di lavoro. In questo lasso di tempo l’artista australiano, armato di rulli e bombolette spray, ha dipinto ben cinque ritratti femminili. Ovviamente enormi.

Di tanto impegno però non rimarranno che le fotografie. Perché l’edificio è inagibile e da tempo destinato alla demolizione.

“The Alpha Project” è nato come un opera effimera che Rone ha deciso di mostrare solo a un ristretto numero di amici, nonché di realizzare senza farne parola. Ed è proprio quest’aura di mistero e segretezza ad accrescere il fascino dei murali.

Lo street-artist australiano è già tanto famoso da essersi meritato la commissione della National Gallery of Victoria per un lavoro da svolgere in collaborazione con Jean Paul Gaultier. Alcune sue opere sono state acquisite dalla National Gallery of Australia. Tutti i suoi progetti si sviluppano sul tema del ritratto, declinato come fosse un gigantesco disegno a matita. Il contrasto tra la bellezza dei volti femminili effigiati e la grigia decadenza degli edifici su cui vengono dipinti fa il resto.

Anche “The Alpha Project” gioca su questa contrapposizione. Tanto che i grandi spazi della cartiera abbandonata sembrano una scena di guerra e i murali una sorta di apparizione.

Per vedere altre immagini della street-art di Rone si può visitare il suo sito internet o seguire il suo account Instagram. (via Streetartnews)

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Gli uccellini che si posano sulle mani della fotografa Valerie Derome-Masse come fosse Biancaneve

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La giovane fotografa canadese Valerie Derome-Masse è specializzata in fotografia naturalistica. Una wildlife photographer che ogni tanto scatta qualche immagine di lifestyle ma che in genere si dedica agli animali selvatici.

Ci si aspetterebbero paesaggi esotici e un’atmosfera avventurosa invece nelle immagini di Valerie Derome-Masse non c’è niente di tutto questo. Gli scatti sono, invece, pervasi da una sensazione di fiducia e intimità. Una sorta di quotidianità magica e meravigliosa come nei film di Walt Disney. Tra incontri ravvicinati con cervi dallo sguardo dolce, scoiattoli e uccellini che mangiano tranquillamente dalle mani di Valerie.

Il sogno di ogni birdwatcher, insomma, che secondo la fotografa canadese si realizzerebbe facilmente. Frutto del binomio: cibo e pazienza.

“Una domanda che mi viene posta spesso è come si fa a fare in modo che gli uccellini ti si posino sulle mani anche senza cibo?- spiega- Anche se ho sempre voluto rispondere che sono la vera Biancaneve, ogni sessione di fotografia comincia semplicemente con semi per gli uccelli e un sacco di pazienza. Tuttavia il mio obbiettivo non è fotografare gli uccellini che mangiano nella mia mano.  La sfida è riuscire a creare qualcosa di unico. Con perseveranza, riesco poco a poco a guadagnarmi la fiducia degli animali che alla fine mi si avvicinano anche se non ho cibo. Quando questo avviene sta cominciando qualcosa. E’ la mia occasione di catturare un legame unico con la natura! Con la fotografia naturalistica è tutta una questione di opportunità, ma la pazienza ne è la chiave”.

Le fotografie di Valerie Derome-Masse hanno sempre un’impostazione semplice e danno grande importanza alla luce. Anche se a fare la differenza sono i soggetti che fotografa e il clima di fiducia ed empatia che riesce a stabilire con loro.

Per vedere altri scatti della giovane canadese è possibile consultare il suo sito internet o l’account instagram. (via Boredpanda)

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