Valérie Rey raccoglie sezioni di tronchi d’albero e rami ma anche funghi e gusci di semi per farne delle accattivanti sculture. Per realizzare questa metamorfosi applica foglia d’oro e perle di vetro di diverse forme e colori.
La sculture dell’artista di origine francese Valérie Rey in qualche modo richiamano alla mente il lavoro della statunitense Esther Traugot (che recupera e cerca di riportare alla vita rami caduti dagli alberi, bacelli di semi ecc.) ma anche vagamente quello del giapponese Toshihiko Shibuya (che spesso usa puntine di vetro inserendole direttamente nella natura come fossero funghi), senza tuttavia essere simili ne alle opere dell’una ne a quelle dell’altro.
La Rey recupera si oggetti trovati abbandonati nella foresta pluviale del Costa Rica (che è il suo paese d’adozione) ma non cerca di ripararli come la Traugot il suo intento è quello di esaltarli, da Shybuya poi, che pensa che l’ artista non debba modificare la Natura (è già una sublime opera d’arte) ma spingere le persone a guardarla, la separa l’oceano.
Valérie Rey con un passato da designer usa foglia d’oro, vetro (soprattutto sotto forma di perle artigianali) per trasformare quelle che lei definisce “reliquie” in sculture dall’aspetto prezioso. A volte simili a gioielli, altre come certi accessori di moda, le sculture della Ray assomigliano la gran parte delle volte ad anemoni, pesci e altre creature marine.