Ad inventarlo è stato l’architetto torinese Carlo Ratti, Scribit è un robot disegnatore. E’ piccolo, circolare, si appende a parte con due chiodi, si collega alla presa di corrente e via: Scribit disegna o scrive qualsiasi cosa. E, appena gli si chiede di farlo, cancella tutto e ricomincia da capo.
Continua a collezionare progetti innovativi e destinati al successo Carlo Ratti. Dopo Nino robotic, il bartender automatico in grado di preparare “Quasi drink in pochi secondi’ è la volta di Scribit. E se il primo è costoso, pesante, destinato a un mercato professionale insomma, il secondo si rivolge praticamente a chiunque.
Per disegnare il piccolo robot usa quattro pennarelli ad inchiostro rimovibile che si possono trovare facilmente in commercio. In teoria può lavorare su qualsiasi superficie verticale, anche se le migliori prestazioni le raggiunge su muri, vetri e plastica. Il repertorio di immagini che riproduce, invece, è pressochè infinito: il menù di un ristorante, una frase di benvenuto nell’ingresso di casa, disegni di ogni tipo e persino opere d’arte. Scribit traccia velocemente tutto quello che si trova su internet (ma anche progetti elaborati al computer dal proprietario).