Praticata fin dal Rinascimento, la tecnica dell’anamorfosi (o anamorfismo, ne ho parlato qui), è stata riscoperta di recente dai creativi di tutto il mondo. Tra loro c’è il famoso artista britannico Jonty Hurwitz (di cui ho già parlato qui), che nelle sue sculture anamorfiche fonde l’intuizione degli antichi con le nuove tecnologie, raggiungendo risultati che lasciano a bocca aperta.
Basta guardare la sua “Rana Gigante” in bronzo, perfetta riproduzione dell’originale nel riflesso, ma quasi astratta nella tridimensionalità dell’oggetto. Un risultato che Jonty Hurwitz raggiunge con un rendering digitale (gli permette di ottenere dai metalli degli oggetti fisici privi di ogni minima sbavatura rispetto al progetto) e che gli scultori del passato non avrebbero mai potuto eguagliare.
D’altra parte Jonty Hurwitz è anche ingegnere e una delle ragioni della sua fama sono le “Nano Sculture”, che riproducono la realtà nelle dimensioni di un granello di polvere. Per queste ultime appena nel 2015 si è aggiudicato il Guinnes dei primati. E si capisce che qualche nozione di scienza, per realizzarle, era necessaria.