Artista, curatore, letterato, autore di raffinate mappe concettuali, Qiu Zhijie è considerato un intellettuale a tutto tondo. Adesso, complice il ritorno della Toscana in zona arancione, “Racing Against Time”, la monumentale serie che nel 2016 è stata in mostra alla Galleria Continua di San Gimignano, è consultabile su Continua XXL Online. Da casa o in movimento, con approfondimenti scritti e video (compresa una presentazione dell’artista stesso).
Il lavoro di Qiu Zhijie si muove tra la Storia e le latitudini per indagare il concetto di potere e il segno che questo è in grado di lasciare nel tempo. “Racing Against Time” è una serie di rilievi su carta che rappresentano, di volta in volta come fossero lastre di marmo scolpite o reperti fossili, animali e piante legati a noi dal processo evolutivo, ma anche opere architettoniche e ossa umane, fino a effigiare figure che sembrano provenire dal futuro.
Per farle è stata usata un’antica tecnica cinese che permette di creare rilievi con l’applicazione di spugne. Nelle immagini, queste carte, elaborate e tattili, sono state installate a terra, su fondo nero, con una lampadina che mette in luce ognuna, come se fossero oggetto di un ritrovamento archeologico.
“È come uno scavo paleontologico- spiega l’artista- e una macchina del tempo dell'umanità. Guardando indietro nel tempo al regno dei dinosauri, al regno degli uccelli e al regno dei mammiferi, l'intera storia dell'evoluzione si basa sulla sopravvivenza del più adatto. Il tema di questa mostra è la battaglia dei poteri e la guerra tra imperi. Si sofferma sulla dicotomia di queste due logiche.”
Secondo Qiu Zhijie, visti alla luce della Storia, questi meccanismi sono immutabili ma mutevolissimi nell’oggetto della belligeranza.
“Le attestazioni di merito- continua -e i simboli araldici sono forme di potere; spade, armature e pistole sono usati per mettersi in mostra; porte e torri sono entrambe forme architettoniche di simbolismo, espressione di perseveranza: le porte rappresentano il potere e la volontà, le torri simboleggiano un protendersi verso l'alto; piante e animali sono collegamenti tra la storia dell'evoluzione e la storia degli imperi: uccelli e aquile, detriti di edifici, parentesi duogong, colonne romane, tutti i frammenti in frantumi e rovine del formalismo imperiale ".
Tuttavia un tratto resta sempre uguale: non importa quanto un impero sia stato potente, ma le tracce del suo passaggio, a distanza di qualche centinaio d’anni, sono rovine. Solo frammenti di un mosaico che non viene certo restituito per intero.
"Dov'è l'impero- scrive nel testo di presentazione alla mostra che fece a San Gimignano- che doveva essere indistruttibile come il monolito? I geroglifici sono scomparsi da tempo nel silenzio, dov'è la tua patria oggi?"