L’artista ghanese Serge Attukwei Clottey in occasione della Biennale d’Arte della valle di Coachella (in California, famosa per l’omonima manifestazione musicale), “Desert X”, ha deciso di creare due sculture site-specific di grandi dimensioni. Intitolate “The Wishing Well”, rappresentano due cubi monumentali, quasi archetipi architettonici. In un mosaico di galloni plastici Kufuor.
Serge Attukwei Clottey, che lavora in una moltitudine di linguaggi diversi, ma affida quasi sempre le sue opere d’arte pubblica alle tessere giallo oro delle taniche di plastica, racconta una storia africana di quotidianità e cambiamenti epocali. In particolare è interessato ai mutamenti climatici e alle conseguenze del colonialismo.
Le taniche gialle di plastica spessa, vennero infatti, portate in Africa dall’Occidente, piene di olio da cucina. Lì rimasero, e le popolazioni locali presero a usarle per trasportare l’acqua, di volta in volta abbandonandole e riappropriandosene. Nel tempo, sono diventate un’importante causa di inquinamento delle risorse idriche e dei fondali marini ma anche un elemento caratteristico, familiare, onniprente e irrinunciabile. Rappresentano quindi il paradosso, la circolarità e le imprevedibili coseguenze delle scelte umane. Sono anche una testimonianza dell’attualità socio-culturale africana e di come sia dipendente dal passato occidentale. E di come per estensione, le Storia dei luoghi si fonda in un oggi futtuante, multiforme e imprevedibilmente conseguenziale.
In merito al progetto realizzato per Desert X con le taniche Kufuor, Clottey, ha detto: "In quanto reliquie riproposte del progetto coloniale, servono come promemoria costante delle eredità dell'impero e dei movimenti globali per la giustizia ambientale"