La “Cinematic Tokio” da film di Stijn Hoekstra divisa tra antiche tradizioni e contemporaneità
Tokio e il Giappone in genere resta per gli occidentali un luogo difficilmente comprensibile e proprio per questo affascinante.
Un Paese che è anche un arcipelago e come tale non ha mai perduto una spiccata identità nazionale.
Anche quando ha deciso di sposare con un entusiasmo eccessivo, tutto orientale, lo stile di vita dell’Occidente.
Ed è proprio questa Tokio, inesplicabile, fatta di contrasti marcati capaci di tradursi, quando in stupore quando in poesia, che ci parla il fotografo Stijn Hoekstra nella sua serie di immagini “Cinematic Tokio”.
Come dice il titolo della serie di fotografie, le strade della capitale nipponica di Stijn Hoekstra, sono il set di storie non ancora raccontate: due anziani si tengono teneramente per mano in mezzo al traffico cittadino, una donna in kimono aspetta di scendere da una metropolitana affollata, un uomo e una donna divisi dall’angolo di un palazzo stanno per incrociarsi. “Cinematic Tokio”, insomma, finge di mostrarci dei fotogrammi di storie che solo la nostra fantasia potrà completare.
D’altra parte il fotografo olandese Stijn Hoekstra è anche un cineasta indipendente e quando ha catturato gli scatti che compongono “Cinematic Tokio” stava lì proprio per girare un documentario sull’artista dei fiori Azuma Makoto.
"Cerco sempre di adottare un approccio cinematografico nelle mie fotografie- spiega- che confluisce in diverse prospettive e un gradiente cromatico cinematografico.”
"Se vedo un bell’ angolo, o la luce del sole crea un momento perfetto aspetto che il soggetto perfetto entri nella mia inquadratura- continua Hoekstra- L'unico modo per ottenere ciò che voglio è quello di avere un sacco di pazienza e naturalmente po’ di fortuna. "