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Una donna si è schiantata con la sua Rolls Royce contro una scultura di Damien Hirst da 3 milioni di dollari

“Sphinx” di Damien Hirst (2017) da Treasures from the Wreckage of the Unbelievable (foto di Jon Mountjoy via Flickr)

Ha qualcosa di cinematografico quello che è successo il 31 marzo a Palm Beach, in Florida. Per la precisione a Canterbury Lane, una zona residenziale prestigiosa affacciata sull’oceano. Erano circa le 18 quando una donna (identificata in seguito dai poliziotti intervenuti come, Elizabeth Raese, di 66 anni) ha perso il controllo della sua Rolls Royce e si è lanciata spedita all’interno della proprietà del magnate degli hedge funds, Steven Tananbaum e di sua moglie Lisa.

La signora ha attraversato l’intero giardino della tenuta, comprata dai Tananbaum nel 2011 per 26,4 milioni di dollari, ha sfrecciato sul vialetto, sfondato il recinto decorativo, per poi lanciarsi su una diga alta un mettro e mezzo. Alla fine, l’automobile, è caduta sulla spiaggia privata che sta proprio sotto la diga, concludendo la sua corsa.

Ma visto che la realtà supera sempre l’arte (ed in alcuni casi, va detto, riesce persino ad atterrarla), mentre percorreva il giardino dei Tananbaum, l’automobile della donna, si è anche schiantata contro, “Sphinx”(“Sfinge”), una scultura di Damien Hirst costellata di pezzi di corallo vero di un valore stimato intorno ai 3milioni di dollari.

L’opera è caduta dal suo piedistallo in mezzo al manto erboso e di certo non è rimasta illesa. Anzi. Anche se per valutare il danno complessivo sarà necessaria una perizia (poi ci sono gli altri guasti, che sono già più chiari e dovrebbero superare i 10mila dollari, secondo quanto riportato dai giornali).

La cosa curiosa è che i danni alla Rolls Royce della donna, invece, sarebbero di soli 2mila dollari

Il motivo dell’accaduto resta avvolto nel mistero, visto che la Signora Raese, perfettamente sobria al momento dell’incidente, ha dichiarato di non ricordare niente.

Sphinx”, del famoso artista inglese Damien Hirst, è un opera del 2017, che faceva parte del progetto “Treasures from the wreck of the unbelivable”, presentato a Palazzo Grassi, in anteprima in occasione della Biennale di Venezia di quell’anno (era il principale evento collaterale alla kermesse lagunare). Qulcuno ne parlò bene, altri male, di certo fu un evento importante, perchè Hirst non mostrava da 10 anni. Inoltre le sculture del progetto erano quasi tutte preziose. Infatti. l’artista voleva che le opere sembrassero antichi manufatti, ritrovati in fondo all’oceano dopo centinaia d’anni dalla loro creazione. Erano quindi ricoperti di coralli, cirripedi, conchiglie e quant’altro simulasse un ecosistema sottomarino. L’enorme scultura "Demon with Bow" (che a Palazzo Grassi occupava il Cortile) adesso è di proprietà di un casinò di Las Vegas e “Sphinx”, appunto, ha trovato casa dai Tananbaum.

Steven Tananbaum, oltre a essere fondatore della società di gestione patrimoniale statunitense, GoldenTree Asset Management, ricopre un ruolo apicale nella stessa. E’ anche nel consiglio di amministrazione del Museum of Modern Art di New York (il famoso Moma). Lui e la moglie Lisa sono collezionisti e, almeno secondo il sito della rivista Artnet che ha pubblicato per primo la notizia dell’accaduto, sarebbero anche piuttosto protettivi nei confronti della loro collezione. Fino a diventare “litigiosi”. D’altra parte, pare che quest’ultima conti opere di Brice Marden, Ellsworth Kelly, Frank Stella, Willem de Kooning, Jenny Saville, Takashi Murakami, Andreas Gursky e Gerhard Richter. Con Koons, invece, dopo che ha tardato a consegnargli un’opera (come capita spesso, visto che l’artista è un noto perfezionista) ci sarebbe ancora maretta (i Tananbaum avevano fatto causa a lui e alla galleria Gagosian ma la cosa si è risolta con un accordo tra le parti). (via Observer, Artnet, Palmbeachdailynews)

Damien Hirst, Sphinx, photo by prudence cuming associates

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