L’artista Serge Attukwei Clottey che crea tessuti tradizionali africani con bidoni abbandonati e vecchi pneumatici
Le sculture di Serge Attukwei Clottey viste da lontano sembrano tessuti in cui prevalgono i toni del giallo e dell’ocra. Un po’ come le stoffe che a volte si vedono addosso alle donne africane. Ma avvicinandosi si scopre che l’artista ghanese ha raccolto, tagliato e cucito tra loro bidoni e taniche abbandonati.
“Tagliando, forando, cucendo e fondendo materiali trovati- scrive del lavoro di Clottery la Galleria 1957- le installazioni scultoree di Clottey sono assemblaggi audaci che fungono da strumento per indagare sulle lingue della forma e dell'astrazione.”
Ovviamente Clottery parla di recupero e riutilizzo dei rifiuti della società di massa e della tradizione artistica e culturale del suo Paese che si tramanda attraverso i tessuti africani, come il kente. Ma anche della globalizzazione e del ruolo del Ghana in questo contesto.
A volte Serge Attukwei Clottey interviene con del colore sui quadratini di plastica a volte li accosta soltanto. Con cura, come fossero tessere di un mosaico. Bidoni e taniche gialli sono i suoi materiali preferiti ma spesso usa anche sacchi di iuta, pneumatici usati e pezzi di legno
La storia che l’artista racconta attraverso le sue bizzarre stoffe prende le mosse dal passato per poi parlare del presente.
“(…) Altre opere si riferiscono ai codici a barre e mostrano i caratteri cinesi in riferimento all’emergere di nuove strutture di potere in Ghana.”
All’inizio di ottobre il lavoro di Serge Attukwei Clottey insieme a quello di altri artisti africani è stato esposto a Londra dalla Galleria 1957 di Accara in occasione della ‘1:54Contemporary African Art Fair’. Per saperne di più sui suoi tessuti di rifiuti e sulle sue pittoresche performance c’è il suo blog.