“N'aria 'e primmavera”: La Napoli Liberty tra moda, gioielli, vivacità e sfrontata fiducia nel futuro
La mostra “Napoli Liberty - N'aria 'e primmavera” in corso a Palazzo Zevallos Stigliano di Intesa San Paolo, tratteggia attraverso una varietà di raffinati oggetti come opere d’arte, lo spirito frizzante e fiducioso della Belle Epoqué napoletana.
Sono oltre settanta, infatti, tra dipinti, sculture ma anche mobili, porcellane, pietre dure, gioielli, manifesti pubblicitari. e manifatture varie, i pezzi presentati nelle sale di Palazzo Stavellos Stigliano (che a sua volta è frutto di quel periodo e di quello spirito). L’obbiettivo è ridare vita alla città che fu, quella che in quel periodo attraversava un momento magico.
"Alla fine dell’Ottocento - spiega il materiale che preseenta la mostra -si vive in Europa la stagione dell’Art Nouveau e il processo di sviluppo avviato dalle grandi Esposizioni nazionali e internazionali, insieme all’affermazione di una borghesia imprenditoriale, trasformano radicalmente le città italiane. La novità del nuovo stile – in Italia detto Liberty – contagia Napoli, città in via di rinnovamento che vuole lasciarsi alle spalle gli anni del colera. Leggi speciali che finanziano l’ampliamento urbano, il risorgimento economico e l’industrializzazione riscattano l’immagine della città: è la Belle Époque e un fiorire di progetti che rese Napoli una metropoli moderna e cosmopolita sin oltre la fine della Grande Guerra."
Insomma Napoli, come e più delle altre grandi città italiane ed europee, si immerge in un’epoca nuova.. Il benessere appena conquistato, modifica la cultura, il costume ma anche la geografia urbana e, di consegunza le abitudini dei cittadini. Oltre a diffondersi sotto forma di panetterie, farmacie e pasticcerie. Librerie, negozi di moda, produzioni teatrali e sale cinematograafiche. Ma anche gioielli, che diventano insieme alla lavorazione delle pietre dure (madreperla, corallo, tartaruga) uno dei punti di forza del commercio all’ombra del Vesuvio.
L’opera “Seduzioni” di Vincenzo Migliaro, infatti, in cui una rragazza guarda rapita le vetrine della gioielleria Jacoangeli, è il cuore dell’esposizione.
“Napoli Liberty”, apre anche una parentesi sul lavoro di Felice Casorati, che in quegli anni frequenta la città partenopea e prende parte alle prime esperienze dell’avanguardia secessionista.
“Alcuni capolavori. -scrivono i curatori- ci hanno consentito di rappresentare al meglio il fondamentale soggiorno a Napoli, dal 1908 al 1911, del futuro protagonista del Novecento italiano Felice Casorati. Anche se come sembra ha dimostrato insofferenza per l’atmosfera troppo estroversa della città, ciò non toglie che questi tre anni siano stati decisivi per la sua affermazione, costituendo una sorta di trampolino di lancio per i seguenti successi internazionali.”.