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Nasce ‘Living Light’, la lampada alimentata da una pianta by Ermi van Oers

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La lampada ‘Living Light’, firmata dalla giovane designer olandese Ermi van Oers, e presentata in occasione del Duch Design Week di Rotterdam, verrà distribuita dal prossimo anno. Solo 15 pezzi, certo, ma tanto basta per convincersi che si basa su una tecnologia che è già realtà. E un po’ di impegno ci vuole, perché ‘Living Light’ non è alimentata dall’energia elettrica ma dai processi di fotosintesi vegetale.

La lampada non ha fili, è composta da un semplice tubo di vetro, all’interno del quale una pianta produce luce al tocco di una foglia. Living light, infatti, usa i microorganismi per convertire l'energia chimica naturalmente prodotta da una qualsiasi piante in energia elettrica. E per accenderla basta sfiorare una foglia.

La tecnologia che rende possibile questo risultato si basa su una pila a combustibile microbiologica (o pila a combustibile biologica), che imita le interazioni batteriche presenti in natura per produrre energia. Gli elettroni che nascono da questo processo si liberano e scorrono fino a un led inserito alla base del fusto.

Il potenziale dell’energia microbica è enorme- ha detto Ermi van Oers alla rivista Dezeen- le luci della strada potrebbero essere collegate agli alberi, le foreste diventare centrali elettriche, i campi di riso in Indonesia produrre cibo ed elettricità per la popolazione locale.”

E di sicuro il comune di Rotterdam ci crede, visto che ha chiesto alla designer ventiseienne di collaborare all’illuminazione di uno dei suoi parchi.

Nonostante ciò ‘Living Light’, che è la prima tangibile applicazione di consumo dell‘energia microbica, è un bell’oggetto di design ma ancora poco utile a fini pratici. Infatti i processi di fotosintesi impiegano una giornata ad alimentare il led per una mezzora. Senza contare che chi non ha il pollice verde può mettere in preventivo di trovarsi al buio, dato che la quantità di energia prodotta dipende dallo stato di salute della pianta. (via Dezeen

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