Kathleen Ryan che scolpisce limoni ammuffiti ricoperti di pietre preziose
natasha barbieri
Le sculture dell’artista statunitense Kathleen Ryan si potrebbero definire iperrealiste per la somiglianza al soggetto e la cura maniacale dei dettagli. Solo che sono grandi, molto grandi rispetto alle dimensioni dei frutti marci che rappresentano. E ricoperte di pietre preziose.
I migliori risultati li raggiunge con i limoni ma Kathleen Ryan, originaria di Santa Monica, residente a New York e formatasi professionalmente alla Carlson & Company (cioè lo studio dove sono state realizzate fisicamente alcune delle più famose opere contemporanee tra le quali alcuni Baloon Dog di Jeff Koons), scolpisce una grande varietà di frutti. Per colorarli li riveste interamente di pietre preziose e semi-preziose come malachite, onice, quarzo, giada. quarzo fumé ma anche turchese, smeraldo, agata ecc.
Le sculture alte tra i 15 e i 75 centimetri circa sono realizzate in schiuma, dipinte sommariamente per permettere all’artista di avere una mappa di toni da seguire. A questo punto la Ryan applica le piccole gemme ad una ad una con degli spilli. Ogni opera è il frutto di 2 mesi di lavoro e conta circa una scorza di 10mila pietre.
Secondo l’autrice questi frutti preziosi e decadenti sono ambivalenti, perchè la loro bellezza non coincide con la vita ma con la morte, e la ricchezza dei materiali celebra la perdita.
"Non sono solo opulente- ha dichiarato in un'intervista rilasciata al New York Times- c'è un senso intrinseco di declino incorporato in loro"