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"Danse Macabre" di Hans Op de Beeck riproduce una giostra d'epoca a grandezza naturale con tanto di scheletri vestiti ammodino

Hans Op de Beck, Danse Macabre, Sculptural Installation, 2021. 950 × 650 × 950 cm. steel, aluminum, wood, polyester, polyamide, polyurethane, PVC coated nylon, plaster, coating. All images Courtesy Studio Hans Op de Beeck, Triennale Brugge

“Danse Macabre” (“Danza Macabra”) dell’artista belga Hans Op de Beck (altri articoli su di lui qui) è una scultura stupefacente. Per dimensioni innanzitutto (12 metri di larghezza per 4 d’altezza) e maniacale copia dei dettagli. Iperrealista e surreale. Riproduce una giostra d’epoca, a grandezza naturale, popolata di scheletri vestiti secondo la moda dell’800.

Artista poliedrico, Hans Op de Beck, è sempre in grando di stupire per la complessità dei suoi gruppi scultorei. Grigi, quasi senza eccezione, e fatti di materiali vari. Ma “Danse Macabre”, presentata alla Triennale di Bruges in Belgio la scorsa estate (si è conclusa alla fine di ottobre 2021), se possibile, lo fa di più.

L’opera è una rilettura contemporanea del tema della Natura Morta. Sviscerato in tutte le sue varianti e simbolismi possibili, inzuppato in salsa gotica e condito con un filo di umorismo nero.

"Op de Beeck- spiega il sito dell'artista- considera la giostra come una messa in scena di intrattenimento tipicamente umana, un po' tragicomica. È anche un oggetto piuttosto assurdo: solleviamo i nostri bambini e li mettiamo su cavalli di legno e poi li lasciamo girare in tondo senza meta. Tali oggetti di divertimento o costruzioni che non sono o non sono più in uso diventano malinconici. L'allegria tacitata o passata dona a quegli oggetti, che sono fatti principalmente per essere in movimento e affollati di gente, una cupezza, come il vuoto dopo una festa".

Il soggetti riprodotti in “Danse Macabre” non sono tuttavia nuovi all’artista di Bruxelles. Dalla giostra, per la sua ambivalenza, agli scheletri, fino ai piccoli oggetti della vita quotidiana riuniti in complesse composizioni (che rappresentano il nostro ancorarci a loro per sfuggire lo scorrere del tempo).

L’opera, installata nello splendido nucleo storico di Bruges, era fruibile da tutti gratuitamente. Concepita per essere in armonia con l’eleganza dell’architettura delle Fiandre ma anche per scontrarsi con il clima di spensieratezza estivo e la vivacità del centro cittadino. Era, in ultima analisi, un Memento Mori (altro tema iconografico caro all’artista, scelto facendo riferimento all’epoca di costruzione degli edifici circostanti come, per altro, il titolo Danza Macabra rende evidente .

Da pochi giorni non è più possibile vedere “Dance Macabre” a Bruges ma una selezione piuttosto consistente di sculture di Hans Op de Beck è attualmente in mostra alla Galleria Continua di San Gimignano. Inoltre il sito internet e l’account instagram dell’artista presentano con puntualità le sue colte e scenografiche creazioni.

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