L'iperrealismo trasognato e amaro delle incredibili sculture di Hans Op De Beeck
Iperrealiste fino a riprodurre il dettaglio più minuto, le sculture di Hans Op De Beeck (ho parlato recentemente della sua Danza Macabra), trasmettono senso di transitorietà e meraviglia. Raccontando storie dolci amare. Ne è un esempio “The Boatman” (Il Barcaiolo), in cui un uomo, presumibilmente un agricoltore rimasto senza tetto, impacchettati tutti i suoi miseri averi, li carica sulla barca, insieme al cane e ad una gallina, e prende il largo tra canneti e ninfee.
“The Boatman”, come in genere tutte le sculture di Op De Beeck, racconta una storia di cui conosciamo solo un atto. Sta a chi guarda completarla. Tuttavia l’artista belga ci da dei suggerimenti e ci immerge nell’atmosfera del racconto.
Non a caso quest’opera, attualmente in mostra alla Galleria Continua di San Gimignano (a nord ovest di Firenze), è l’incipit della vasta personale dedicatagli. E intitolata, appunto: “The Boatman and Other Stories”.
L’esposizione è zeppa di riferimenti alla Storia dell’Arte, che l’eclettico autore (oltre a dedicarsi alle arti visive, Hans Op De Beeck, è regista teatrale, scrittore, scenografo e compositore!) rilegge in chiave contemporanea. E carica di tensione narrativa, ça va sans dire. La Natura Morta è il suo tema iconografico preferito, ma c’è anche la Vanitas, il Memento Mori, la Wunderkammer (il Gabinetto delle Curiosità).
Malgrado in mostra, e in generale nel lavoro dell’artista di Bruxelles, ci siano numerose figure (umani ma anche cani e altri animali), con lui non si può parlare di ritratti. Ma di personaggi, come quelli di un film, di una piece teatrale o di un libro.
Giovani, vecchi o di mezza età, a volte dormono, altre si rilassano pensosi, altre ancora si spostano travolti dagli eventi e guidati da un destino incerto. Tutti, dalla ballerina brasiliana che fuma una sigaretta, al cane addormentato, fino alle galline affamate e agli scheletri chiacchieroni, sono grigi. Solo i minuti fiori di ciliegio rosa, che si intravedono nella vetrina di un gabinetto delle curiosità, rompono il senso di sospensione della monocromia. Lasciando filtrare tra le persiane la luce del sogno.