Una serie di glaciali scatti del fotografo Raphael Olivier racconta Ordos la città fantasma più grande del pianeta
Il fotografo francese, Raphael Olivier, in "Ordos a failed utopia" ci racconta l'incredibile storia di una delle città fantasma più grandi del pianeta. Con una serie di scatti sospesi tra lirismo, distacco e inquietudine.
Ordos nella Mongolia Interna è una monumentale città fantasma. Sorta negli anni novanta, avrebbe dovuto essere, secondo i progetti del governo cinese un importante polo commerciale. Ma i prezzi delle case erano troppo alti, la qualità edile troppo bassa e la location poco ambita. Morale: restò disabitata. Le persone che oggi si posso incontrare ad Ordos sono funzionari governativi e lavoratori migranti che trasferendosi lì beneficiano di un “bonus di delocalizzazione”,
Ordos intessa artisti e intellettuali di tutto il mondo da alcuni anni ormai.
A raccontarci la storia emblematica e paradossale di questa città in "Ordos a failed utopia" è Raphael Olivier. Bravissimo fotografo parigino che ha passato circa dieci anni in Asia e attualmente vive a Shangai.
Olivier lavora con le aziende più importanti (da Vuitton a Nike) ma i suoi progetti personali sono lontani dagli scopi della pubblicità, pur mettendone a frutto l’esperienza. Intendono invece documentare l’urbanistica e la società. Con occhio distaccato e capacità tecnica senza pari. Rispetto ad un comune reporter, Raphael Olivier, però, sceglie soggetti che escono dal fiume incessante delle notizie. E se si guarda con attenzione le sue foto ci colpiscono per come riescono a sottolineare l’aspetto centrale di una storia. Portando, quindi, una microscopica distorsione. Capace di dare personalità al racconto.
Potete vedere molte più foto su Odon sul sito di Olivier o sul suo account Behance.