Le fotografie aeree che catturano tutta la bellezza dei cimiteri di biciclette cinesi
Recentemente The Guardian ha pubblicato una galleria di immagini, composta prevalentemente da fotografie aeree, che focalizza l’attenzione sui cimiteri di biciclette cinesi.
Mettendo in evidenza tutta la bellezza di questi luoghi simbolo di uno sviluppo frenetico ed ingenuo.
I siti, più grandi di un campo da calcio, sono riservati ai mezzi che venivano usati per il bike sharing fino a poco prima in città come Pechino, Nanjing, Wuhan e Shanghai. Questi depositi a cielo aperto sono spesso stipati con più strati di biciclette, fino a raggiungere un’altezza tale da rendere necessario l’intervento di una gru per movimentare il materiale. Eppure l’accumularsi di oggetti sempre uguali, disposti in una sorta di ordine, crea dei motivi decorativi involontari che si ripetono e conferiscono a questi luoghi una bellezza autentica e inaspettata.
Certo, a rendere distopica questa bellezza resta il fatto che le biciclette accumulate non sono quasi mai carcasse. Vuoi perché l’industria del bike sharing in Cina è nata e fiorita troppo in fretta e con un eccesso di ottimismo imprenditoriale (ben tre le compagnie leaders nel settore; tra cui la recentemente defunta Buegogo). Vuoi perché si è scelto di dare totale libertà al cliente: è possibile noleggiarle con una app sul telefonino e si possono lasciare ovunque. Così vengono spesso sequestrate.
E poi ce ne sono tantissime. Talmente tante che i marciapiedi delle grandi città cinesi erano diventati impraticabili per i pedoni.
Da questa sproporzione tra domanda e offerta, dal fallimento di uno dei tre colossi del bike sharing cinese e dal consistente numero di sequestri, nascono i cimiteri delle biciclette in affitto cinesi. Così piacevoli da guardare e al tempo stesso così incomprensibili per noi occidentali da essere quasi un simbolo della distanza che ci divide dal gigante orientale. (via Faith is Torment)