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Le scultoree forme effimere delle Ghost Apples. Che sembrano fantasia e invece sono scienza

La risacca del mare magnum della rete spesso porta a riva delle curiosità, che se non hanno una stretta relazione con l’arte, di sicuro si legano al modo in cui discriminiamo il vero dal falso. Che solcano un nuovo confine tra quello che riteniamo artificio visivo, mero prodotto dell’immaginazione e a quello che, invece, un bel giorno, ci appare come reale. Sembrano quisquilie insomma, ma un po’ finiscono per ever a che fare con il sapere.

E’ il caso delle “ghost apples” che, dopo i cerchi nel ghiaccio (e senza parlare del segnale congelato), sono arrivate fino a noi sull’onda lunga di quello che oltre oceano è stato l’inverno più freddo di sempre. Si tratta di mele ghiacciate, senza nessun frutto all’interno. Mele fantasma, appunto.

A documentarne l’esistenza, e a farne un fugace fenomeno mediatico che dalla rete si è spostato sui media mondiali, sono state le fotografie dell’imprenditore agricolo del Michigan Andrew Sietsema. che dopo aver potato i meli si è accorto che su alcuni rami erano rimasti dei frutti di ghiaccio.

"Immagino che il ghiaccio che ricopriva la mela fosse integro per il freddo, ma che il clima fosse anche abbastanza caldo per trasformare la mela all'interno in poltiglia", ha spiegato Sietsema alla CNN. Scuotendo gli alberi durante la potatura, il liquido sarebbe quindi fuoriuscito da una crepa sul fondo del freddo involucro.

Questo fenomeno sarebbe, secondo i commenti di alcuni studiosi, raro ma non inedito. La polpa acida, delle mele infatti, a temperature estreme (il Michigan è arrivato a -18 gradi) reagirebbe marcendo velocemente fino a liquefarsi. (via Fruitbookmagazine, Usatoday)

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