Le gigantesche sculture di carta stampata del professor David March che invadono i musei come le onde di uno Tsunami
Le sculture dell’inglese David Mach sono senza dubbio fuori dell’ordinario. Pervase da quello humor sottile e implacabile, tipicamente british, sono fatte con i materiali più impensati: dalle riviste alle carte da gioco, dagli appendiabiti ai fiammiferi (a queste ultime ogni tanto dà fuoco). Ha usato anche le cartoline ma l’elenco non si ferma lì.
A volte sono effimere ma non sempre. Spesso sono enormi e solide anche se per crearle è bastata la carta.
Per questa capacità di esplorare, senza però mai cedere gli strumenti del mestiere (che dal ‘900 in avanti sono anche e soprattutto concettuali), David March di è guadagnato il ruolo di Professore d’Ispirazione e Scoperta all’University of Dundee (Scozia) ed altri importanti riconoscimenti. Per esempio, venne nominato per il prestigioso Turner Prize che non vinse mai, ma in compenso è diventato membro della Royal Accademy e professore di scultura alle Royal Accademy Schools. Ha persino un dottorato honoris causa in Legge.
A breve David Mach realizzerà un’importante installazione per gli ampi locali della Griffin Gallery (nella parte occidentale di Londra). L’opera richiederà l’uso di 30 tonnellate di giornali, che verranno disposti come enormi onde nelle sale della galleria. Simile ad altre sculture effimere create in passato per spazi espositivi e musei, la nuova installazione di Mach, sarà visionabile in fase di realizzazione.
La Griffin Gallery, infatti, aprirà al pubblico un paio di settimane prima dell’inaugurazione, per permettere a tutti di osservare il processo attraverso il quale l’artista arriva all’opera finita.