Al Virginia Fine Art Museum i visitatori possono dormire dentro un dipinto di Edward Hopper
Certo la camera del dipinto di Edward Hopper, Western Motel, era spoglia, ma tutto è stato ricostruito nei minimi particolari. C’è tutto. Il copriletto bordeaux, le valigie e l’indumento blu abbandonato sulla poltrona d’angolo. E poi la luce lunga e drammatica del tardo pomeriggio che filtra dalle finestre, la vista sul paesaggio montuoso. Si vede perfino la buick. Solo che gli ospiti di questa stanza non dormiranno in uno sperduto motel degli Stati Uniti ma all’interno di un museo. Americano anche quello s’intende.
Tra il marketing e la didattica, l’iniziativa presa da Virginia Museum of Fine Arts, in occasione della mostra Edward Hopper and the American Hotel (dal 26 ottobre al 23 febbraio 2020), si intitola Hopper Hotel Experience. E consiste nel permettere ai visitatori dell’esposizione di pernottare in un’accurata ricostruzione tridimensionale del dipinto del 1957, Western Motel, dell’iconico artista statunitense. La stanza, durante il giorno potrà essere ammirata come un installazione, da una finestra posta proprio accanto all’opera che riproduce.
Ed è l’unica cosa che i visitatori della mostra di qui in avanti potranno fare. Perchè ogni notte fino a febbraio del prossimo anno è già stata prenotata.
L’Hopper Hotel Experience era divisa in pacchetti che andavano dai 150 ai 500 dollari e comprendevano, oltre ovviamente alla possibilità di dormire nella stanza ispirata a Western Motel, anche varie altre attività (da una partita di minigolf, a una visita individuale alla mostra con il curatore come guida).
Margot Boyer-Dry di New York Times, invitata a passare una notte nella stanza, ha scritto che la radio è "rifinita in legno per accuratezza storica ma abilitata al bluetooth” e che vari numeri della rivista Times del 1957 “sono stati sparsi” nella stanza. La Boyer-Dry però si è fatta un selfie nella posa della donna del dipinto di Hopper (lo pubblico dopo le foto di questo post). E la camera allestita al Virginia Fine Art Museum appare, in effetti, ideale come scenario per fotografie da condividere sui social.