Biologizing the Machine (Spillover Zoonotica) di Anicka Yi è un paesaggio padano straordinarimente dettagliato eppure astratto, fatto di batteri. Da oggi al Pirelli Hangar Bicocca
Da lontano sembrano una serie di dipinti dai colori luminosi. Opere da contemplare, installate nel bel mezzo di una mostra a tratti fantascientifica. Ma Biologizing the Machine (Spillover Zoonotica) di Anicka Yi, comissionato e realizzato dall’artista coreano-americana per Pirelli Hangar Bicocca (Milano) in occasione dell’importante mostra Metaspore, non è altro che una serie di colture batteriche del suolo. Una rappresentazione del paesaggio più dettagliata di quella iperrealista. Eppure astratta.
Biologizing the Machine (Spillover Zoonotica), riprende e amplia l’installazione di Yi per la Biennale di Venezia 2019: Biologizing the Machine (terra incognita). E, come allora, si tratta un’opera intellettuale, animata da riflessioni in bilico tra scienza e fantascienza. Cinematica (come fossero schermi al led le culture batteriche cambiano continuamente). Ma anche capace di affascinare per la sua bellezza pittorica. I pannelli, infatti, sembrano opere astratte ma richiamano anche i dipinti di paesaggio, certe decorazioni massive e minute e le tele impressioniste.
A differenza di Terra Incognita, però, la nuova versione realizzata dall’artista in collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca., non mette in scena uno scambio di informazioni costruttivo tra una macchina e degli organismi microscopici ma una sorta di freddo controllo. Ogni pannello in cui batteri ed alghe vivono e muoiono, infatti, è collegato ad una scheda elettronica che registra l’attività dell’ecosistema. C’è persino un display che mostra i cicli vitali dei microrganismi nel recente passato. “Questi pannelli- spiega la guida di Metaspore- presagiscono un futuro di ibridi robotici multi-organismo caratterizzati da complessità e transitorietà sempre maggiori”.
Per questa installazione sono stati reperiti dei campioni di terreno della zona, che, nel corso di alcune settimane, si sono modificati, generando un opera site-specific. Si può perciò dire, che l’artista con Biologizing the machine (spillover zoonotica), abbia effettivamente ritratto la terra che ospita l’esposizione.
I pannelli sono stati montati a varie altezze, orientati in modo diverso. Le luci perciò, incontrandoli, disegnano motivi geometrici al suolo dall’effetto piuttosto drammatico.